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Shades of ambiguity: Maria Messina’s writing during the fascist era


LS Gochin

Abstract

Malgrado siano stati scritti durante gli anni di totalitarismo fascista, i migliori
romanzi di Maria Messina non sono mai stati studiati alla luce di questo
rilevante contesto storico. Senza prendere in considerazione la loro
situazione storica, le opere di Messina sembrano sfuocate e confondenti.
Ma quando sono analizzate in relazione all’epoca, le opere assumono un
significato nuovo e profondo. Questo articolo esamina l’ambiguità della
rappresentazione dei ruoli, delle aspirazioni e della caratterizzazione delle
donne e degli uomini nei romanzi La casa nel vicolo (1921), Un fiore che non
fiorì (1923), Le pause della vita (1926) e L’amore negato (1928).
Richiamando le dottrine fasciste del periodo, l’articolo dimostra come
Messina usava l’ironia, la parodia e la caricatura per rivelare i suoi veri
sentimenti spregiativi verso il regime fascista, nascosti sotto una facciata
pro-fascista.

Journal Identifiers


eISSN: 2225-7039
print ISSN: 1012-2338