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Wavering Between Two Worlds: The Borderline Cutting Through Nelida Milani’s Istria


G Manzin

Abstract

Sulla scia della rinnovata attenzione dedicata al caso istro-dalmata in seguito all’istituzionalizzazione del Giorno del Ricordo (celebrato annualmente, a partire dal 2005, in data 10 febbraio a commemorazione della firma del trattato di Parigi nel 1947), quest’articolo prende in esame il confine, e nella fattispecie il confine tra Slovenia e Croazia: un nuovo “taglio” che nel 1991
lacerò ulteriormente il già provato tessuto sociale della terra istriana. Il confine è qui visto attraverso la rappresentazione allegorica che ne dà Nelida Milani, autrice istriana nata e residente a Pola (Pula). L’astrazione della “linea di confine” viene presa in esame creando un parallelo tra l’interpretazione geopolitica del termine, come “zona di passaggio”, ed una sua interpretazione antropologica, in quanto “fase di passaggio”. Agli occhi della scrittrice Nelida Milani, qui la vita pare essere
rimasta intrappolata all’interno di questa zona-fase di passaggio: non più parte del territorio italiano ormai da decenni, il crollo del sogno socialista di Tito sembra aver drammaticamente rinnovato ed esasperato l’isolamento di chi è
stato, e già era stato in passato, preso nel mezzo.

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eISSN: 2225-7039
print ISSN: 1012-2338