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Pulp, noir or neo-noir? Aldo Nove’s ‘Cannibal Stories’ in Superwoobinda


GS Weinberg

Abstract

Uno dei maggiori giocolieri del linguaggio degli ultimi anni, Aldo Nove esordisce con una raccolta di racconti-monologhi, Woobinda e altre storie senza lieto fine, nel 1996, raccolta che egli amplierà in Superwoobinda nel 1998. Annoverato nel gruppo di novelli autori di Gioventù cannibale, antologia di racconti uscita anch’essa nel 1996, Nove, nella sua opera, oltre a condividerne il gusto compiaciuto per la violenza e l’orrore, esprime una morbosa ossessione per soggetti umani alla deriva, ripugnanti, psicopatici e del tutto plagiati dal fascino della pubblicità, del marchio, del mondo della televisione, del sesso. Libro di culto, Superwoobinda è soprattutto un’opera eclettica in cui si fondono i vari generi della cultura popolare – da pulp, trash e splatter al noir e neo-noir –, dandoavvio al meccanismo dell’auto – riflessività in letteratura. Infatti, dalla struttura formulare dei racconti che verte sull’assurdo e il grottesco, scaturisce il comico, ovvero il tragi-comico quale antitodo all’influenza e alla potenza distruttiva che i media e la pubblicità possono avere sulla società dei consumi.

Journal Identifiers


eISSN: 2225-7039
print ISSN: 1012-2338